lunedì 18 dicembre 2017

UN OGGETTO CHE PRIMA NON C'ERA



Vicino a Chiasso
nel silenzio estivo dei boschi
sulla cima della collina di Monte Olimpino
si possono trovare rami secchi (RS)
di frassino castagno betullla
di lauro di carpino di acero di ciliegio
di pero di magnolia di castagno...
alcuni duri e pesanti altri leggeri e fragili
tutti rivestiti con le loro tipiche cortecce
alcune molto decorative come nella vanitosa betulla
altre incredibili come di ghisa nel frassino.
Talvolta qualche ramo è rovinato dalle intemperie
altri rami invece sono ben conservat ed hanno forme molto interessanti (AH)
formati secondo i codici di crescita dei vegetali
per cui le ramificazioni del frassino
sono fatte spesso di armoniose curce
che ricordano disegni in stile Liberty
mentre la ramificazione degli aceri
va più per linee rette
rispettando però sempre (quasi) l'angolazione
di attacco al ramo precedente. (XII)
Qualche ramo secco si trova ancora in parte
attaccato penzolante alla pianta madre (PM)
altri sono adagiati sull'erba tra i fiori
nei prati tra un boschetto e l'altro
assieme a felci edera festuca capelvenere
anemoni campanule ortiche garofanini rosa
rododrendi nani violette fragole lamponi
misto bosco senza gelato papenzoli genziana
sassifraghe fedifraghe e un sempreverde morto secco (HP)
Piccoli sentieri si inoltrano tra le piante (22a)
un venticello porta il profumo dell'erba tagliata.
E' come passeggiare dentro un immenso albero
di cui non si percepisce l'esterno
un albero grande quanto la collina con foglie
di ogni forma e di tanti colori diversi. (+)
Raggi di sole come laser dorati
passano tra i rami come linee rette
si accendono e spariscono a caso
secondo i movimenti delle foglie.
Oppure si fermano un secondo a segnalare
un bel ramo secco di betulla
sdraiato sulle felci tra l'edera
o vicino a qualche pietra coperta di muschio. (721)
E prima che la lumaca attraversi il sentiero
raccoglierò qualche ramo (UF)
per il mio laboratorio all'aperto dove
con un seghetto giapponese
sottilissimo e taglientissimo taglierò via (Z)
quelle parti del ramo che non servono allo scopo. (XL)
Faccio così una prima scelta di questi rami diversi
di questi segni solidi campati in aria
cresciuti al canto delle cicale
e tra l'indifferenza delle formiche
seccati dal sole e bagnati dalla luna.
Per lungo tempo li osserverò senza toccarli. (OSS)
Poi proverò a fare qualche accostamento
con pezzi di rami dello stesso albero
o con pezzi di rami diversi:
Devono poter stare insieme senza toccarsi
appoggiandosi ai fili di tensione. (OF)
I fili saranno bianchi di cotone o di lino grezzo
niente interventi di colore: (TF)
L'insieme dei fili in tensione mostrerà
la natura geometrica dei rapporti di forza
le parti in compressione si comporteranno
con molta naturalezza quasi con indifferenza:
Nasce così un corpo solido
formato da due forze opposte
dove gli elementi in compressione
stanno solidamente assieme senza toccarsi tra loro.
E così, senza attrezzi spciali senza aiuti manuali
senza un progetto ben definito anche nei particolari
senza pensare perchè lo faccio e a cosa servirà
senza alcuna ragione accessibile a gente pratica
comincio ad annodare un filo bianco
ad un'estremità di un ramo e poi anche
all'estremità di un altro ramo poi ancora
finchè due fili restano solidamente tesi quindi
appoggio sul filo teso l'estremità di un'altro
ramo e lo tengo in modo che i rami non si tocchino
mentre ne lego uno l'altro si slega. Con molta
pazienza imparando la tecnica mentre opero (TMO)
e senza sapere prima cosa verrà fuori dopo
mi trovo ad un certo punto
ad avere davanti a me con grande sorpresa
un oggetto solido che prima non c'era.
(da "Codice Ovvio" di B.Munari , Einaudi 1971)

Questa è una scultura creata da Munari. E invece il disegno introduttivo è una mia creazione ("Strumento Eolico")

lunedì 16 gennaio 2017

TEMPI MODERNI



Qualche tempo fa  è venuto nel mio studio un bimbo che voleva fare lezioni di disegno, accompagnato dalla sorellina e dalla mamma.
G. ha otto anni e  le idee molto chiare. Si guarda un po' intorno e mi dice: "Si, si, ok, ma io so fare queste cose (alle pareti ci sono vari Oreste , Matite e cose fantasiose) ...io voglio imparare a fare gli animali! "
Gli spiego che fare gli animali è la cosa più difficile che c'è, perchè gli animali si muovono e un bravo disegnatore deve coglierli mentre si muovono...Si può però cominciare a studiarli da fotografie e gli mostro la mia collezione di libri sugli animali.
Mi guarda un po' scocciato e mi dice: "Tu non sai disegnare allora? Non vedo i tuoi disegni. Fammi vedere che sai disegnare!"
Presa alla sprovvista (un po' mi viene da ridere),  gli mostro dei disegni che ho appesi di animali.
Mi dice:

"Li hai copiati o li hai fatti a memoria?" ...Mi lancia un'occhiata beffarda e aggiunge : "Non ci credo che sai disegnare! Dimostramelo: fammene uno adesso a memoria!"
Gli spiego che disegnare un animale (o un'altra cosa) a memoria è come studiare una poesia a memoria: ci posso provare, così su due piedi, ma gli dico che deve contentarsi  perchè  può essere che  senza un modello viene un po' stilizzato (per via che, come per le poesie , se non le ripassi, ti ricordi il senso, ma magari perdi dei dettagli). Per farlo contento disegno un panda a memoria e un cavallo...Ma non gli piacciono! Mi dice che il suo compagno sa fare  un bellissimo panda  e altri animali a memoria  e veloce!... Ma chissà quanto si è allenato il suo amico per poterli fare , si tratta di allenare la memoria , gli spiego, o meglio, cerco di spiegargli,  che  serve invece di più imparare a disegnare osservando, migliorare il disegno con l'esercizio e l'osservazione, e la ripetizione, per allenare la memoria.

Niente da fare!
La mamma era imbarazzatissima. Si scusa per lui , che intanto è uscito fuori dello studio a giocare con la sorella.
Il bambino è poi tornato una volta sola, accompagnato dalla sua maestra privata: aveva deciso di darmi un'altra possibilità (o forse semplicemente per far contenta la mamma). Non aveva cambiato idea: un bel panda, veloce, come quello del suo amico!
"Tutte queste cose sono molto belle, mi ha detto, mo non sono come vorrei fare io". 
Se ne è andato insoddisfatto e non è mai più tornato. La signora che lo accompagnava, la sua educatrice privata, ha lodato il bimbo per le sue doti di disegnatore.
Anche il Disegno , sta vivendo l'età del consumismo


Mio disegno e aquarello dal vero di mio figlio a dieci anni (tempo di esecuzione 5 minuti , velocità raggiunta dopo intensissimo allenamento giornaliero